Sentirsi in difficoltà e non capirne il motivo, come se il problema o disagio avvertito fosse solamente colpa nostra. Quante volte ci si sente così nella vita?
A ragion veduta è nel passato che si dovrebbe cercare la risposta, perché crescere non è mai semplice, soprattutto quando si ha un animo ferito con cui doversi relazionare da adulti.
È forse giunto il momento di dar voce a quel bambino interiore che è stato represso per troppo tempo? Del resto, scappare dalle proprie emozioni è solamente un diversivo.
Sommario
Perché dar voce al proprio bambino interiore?
Riconnettersi al passato per mitigare le sofferenze è quel viaggio che tutti siamo chiamati a intraprendere prima o poi, anche se di solito preferiamo stare a debita distanza.
Crediamo di aver archiviato il dolore, di essere cresciuti abbastanza, ma in realtà il nostro bambino interiore richiede un ascolto che per troppo tempo gli è stato negato, offuscato dalle priorità della vita, che mai ci hanno visto al centro.
Mitigare la sofferenza del passato significa non solo far pace con ciò che è avvenuto, ma soprattutto superare quelle difficoltà che hanno un impatto sulla nostra vita oggi, condizionandoci magari in futuro, anche se non possiamo averne certezza.
Il nostro bambino interiore può essere stato ferito, aver subito un trauma e per questo, alcuni di noi potrebbero manifestare insicurezza nel quotidiano, altri potrebbero mancare di autostima.
I segni della sofferenza si manifestano in età adulta, lasciandoci quell’insicurezza tipica di chi ha ancora qualcosa da risolvere.
Per vedere un nuovo spiraglio di luce, lasciando che l’oscurità si allontani dalla nostra vita, è necessario agire sugli schemi comportamentali del passato. Come? Attraverso l’ipnosi.
Ipnosi e bambino interiore, una via necessaria alla guarigione dell’anima
Ed è proprio grazie alle tecniche ipnotiche che si è in grado di compiere quel viaggio di cui parlavo in precedenza, per giungere alla rottura degli schemi pregressi.
Gli schemi invalidanti tipici dell’infanzia che si sono consolidati nel tempo e hanno contribuito a forgiare il nostro carattere, vengono prima identificati e riconosciuti, per poi essere spezzati con l’ipnosi. Un’azione che non è di rottura col nostro passato, ma un conforto prezioso di cui sentivamo il bisogno.
Siamo un concentrato di ricordi ed esperienze, che teniamo nel cuore anche quando non vorremmo, e che influiscono sul nostro sviluppo, lasciando ferite lungo il cammino. E quando questo avviene inevitabilmente si creano solchi e dolori, che forse non riusciamo nemmeno a immaginare, convinti che tutto si superi col passare del tempo.
Fermarsi e dar voce all’anima ferita, è il gesto d’amore più bello e profondo che si possa fare, per ritrovarsi ancora e darsi una nuova e concreta possibilità di rinascita.
Entrare in connessione con la nostra parte più fragile non è semplice, sfidante talvolta, per questo necessita del supporto di una figura professionale specializzata.
Ci sono tensioni emotive, ansie e sofferenze che hanno necessità di essere accolte e non giudicate, ma amate così come sono state. Così facendo, possono essere superate, facendoci ritrovare pace interiore e benessere psicologico.
Come funziona una seduta di ipnosi?
Un signore di 49 anni si era rivolto a me tempo fa perché soffriva di una forte ansia ed era emerso che, lo stato di tensione perenne che avvertiva, risaliva persino alla sua infanzia.
Quella sua stessa emotività lo aveva portato, nel corso della sua vita, ad avere dinamiche particolarmente difficili sul lavoro e con il responsabile di reparto, si sentiva infatti sempre sotto pressione.
Come potevo aiutarlo? Decidiamo insieme di lavorare sull’ansia in seduta, fissando come obiettivo la sua realizzazione, focalizzandoci sugli ostacoli che erano all’origine del problema.
Inizio la seduta con l’induzione e il cliente risponde bene sin da subito, nello stato trans-ipnotico il suo inconscio collabora con piacere. Durante lo svolgimento, riscontro che gli ostacoli che gli impedivano di cambiare erano due: un avvenimento accaduto quando era bambino, e una paura che lo aveva attanagliato fin dalla scuola materna.
Grazie all’ipnosi ho spezzato gli schemi comportamentali penalizzanti del suo passato, concludendo poi la seduta con successo. Dopo alcuni giorni, il cliente mi ha scritto che la sua ansia si era ridotta improvvisamente e lui era tornato a sentirsi sereno.
La sua vita era migliorata e i rapporti lavorativi si erano finalmente distesi. L’ipnosi, facendolo entrare in connessione col suo bambino interiore, era riuscita a liberarlo da una condizione perenne d’ansia.