Sentirsi apprezzati e accettati fa parte del nostro essere umani. La vita, del resto, è un susseguirsi di relazioni in cui si ricercano
equilibrio e scambio positivo di esperienze. Da queste connessioni emotive, se così vogliamo chiamarle, si sviluppa una determinata concezione di sé. Se alcuni sono soddisfatti della propria immagine, altri soffrono di bassa autostima.
Sommario
Mancanza di autostima, quali sono le cause?
I motivi alla base della scarsa considerazione di sé trovano origine nel passato. Famiglie disfunzionali, rigide nel loro modo di educare, talvolta anaffettive e critiche possono dare origine a sofferenza. Ma anche traumi da cui deriva un senso di profonda vergogna, possono essere alla base della scarsa considerazione di se stessi.
Le cause che determinano una bassa autostima si riscontrano non sono nelle dinamiche familiari, ma anche in quelle scolastiche. Il bullismo, ad esempio, ha segnato la vita di tante persone, portandole a sviluppare insicurezza e paura di non essere accettate.
Anche l’amore e il lavoro, per quanto siano esperienze gratificanti e che vale la pena vivere, possono essere motivo di bassa autostima. Che sia una delusione o un tradimento, un licenziamento o un vero e proprio mobbing, a subirne le conseguenze sono coloro che, inconsapevolmente, ne sono state vittime nell’infanzia e che hanno rivissuto l’umiliazione nell’età adulta.
Avere una scarsa considerazione di sé può quindi derivare:
- Dall’infanzia, nei primi anni di relazione con la famiglia, in cui si avverte il bisogno di amore e accudimento, all’adolescenza per conflitti e parole taglienti;
- Dal rapporto con i compagni di scuola ed eventuali comportamenti denigratori, che si ritrovano nel bullismo;
- Da esperienze negative in amore, tra cui l’essere lasciati o traditi dal partner, ricevendo magari parole di disprezzo quando la storia giunge a termine;
- Dalla perdita del posto di lavoro o mobbing messo in atto dai colleghi.
I sintomi di una bassa autostima non tardano così a fare la loro comparsa. Ma quali sono? Senso di colpa, ansia, paura di sbagliare e del giudizio, tristezza che rischia di sfociare in depressione.
Ci sono poi il timore di rivivere i traumi del passato o di essere abbandonati, il senso di inadeguatezza e la sindrome dell’impostore nei contesti lavorativi.
Come si può capire di avere una bassa autostima?
Ascoltandone i segnali, osservando le dinamiche interne e rivolgendosi a uno psicoterapeuta, se c’è bisogno. L’importante è non restare imprigionati in un circolo vizioso senza fine.
Ecco qui una lista di possibili campanelli d’allarme:
- Difficoltà a relazionarsi con gli altri nella vita e nel lavoro;
- Sentirsi in costante difetto e privi di valore;
- Non essere a proprio agio quando si lavora in team o si presenta un progetto;
- Tentare di evitare situazioni di confronto;
- Aver paura di sbagliare e pentirsi delle proprie azioni;
- Inadeguatezza e timore delle critiche;
- Difficoltà nel parlare positivamente di sé e avere una visione pessimista della vita;
- Preferire la solitudine a ogni costo, allontanandosi anche dalle persone care;
- Tentativi continui di essere accettati, mettendo in atto qualsiasi azione per piacere e ricevere finalmente la considerazione tanto attesa.
- Avere paura di farsi vedere in pubblico o di parlare in pubblico.
Ti rivedi in uno di questi comportamenti? Non aver paura di indagare le cause del tuo malessere, solo così potrai superarlo.
Come ritrovare la fiducia in se stessi?
Se ti senti insicuro delle tue capacità e percepisci una scarsa considerazione della tua persona, quasi sicuramente hai una bassa autostima.
Per affrontarla, potresti avvalerti di un approccio terapeutico basato sulle tecniche ipnotiche, proprio come ha fatto Margherita.
Mi ha contattato perché temeva anche solo la possibilità di essere convocata dal direttore dell’azienda. Ogni volta che questo accadeva, si sentiva in difetto, fino a temere che il mondo le crollasse addosso. Arrossiva quando qualcuno le faceva notare un errore commesso, sia in famiglia che al lavoro.
Se l’occasione la metteva a dura prova, o per integrità morale o per competenze, sentiva un “nodo” in gola e il disagio aumentare. Per questo cercava costantemente di nascondere la sua bassa autostima e spesso, anche con le amiche, una vampata di calore in viso le anticipava il disagio che in breve le avrebbe fatto scemare l’amore verso se stessa.
Margherita studiava sempre per paura di sbagliare e lavorava con estrema lentezza, per il timore di commettere errori ed essere ripresa. Durante le sedute di ipnosi abbiamo scoperto che il motivo della sua scarsa autostima si ricollegava a un rimprovero ricevuto dalla mamma all’età di 5 anni.
Le tecniche ipnotiche in poche sedute le hanno permesso di cambiare vita, riuscendo così a comunicare con gli altri senza paura. Il nodo si era sciolto e Margherita è rinata, ritrovando fiducia in se stessa.