Nell’amore ricerchiamo noi stessi, diventiamo complici per ritrovare parti di noi che non credevamo esistessero, dipendiamo da un sentimento che ci fa sentire completi, anche se in realtà lo siamo già nella nostra individualità.
In amore soffriamo, ci mettiamo in gioco e vediamo nelle parole del partner la nostra identità. Gli altri sono una proiezione dei nostri bisogni, ci fanno da specchio, come sostenne Freud.
Se le parole degli altri sono positive ci sentiamo fieri e in grado di superare qualsiasi ostacolo, se invece sono negative vediamo scomparire l’autostima che credevamo di avere. L’amore è un percorso che non segue strade precise e ben delineate e si lascia trascinare dalle emozioni, è molto spesso imprevedibile.
Ma cosa accade se l’amore finisce e ci si ritrova a dover ripartire da se stessi, senza poter fare affidamento sull’ex partner?
Soffrire per amore non è cosa nuova ma è una esperienza, a volte inaccettabile, di cui tutti siamo stati protagonisti più o meno consapevoli, ma che abbiamo anche dovuto superare.
Sommario
Soffrire per amore: la fine della complicità nella coppia
Nessuno ci ha donato un libretto di istruzioni per prepararci alla separazione, soprattutto quando ci prende alla sprovvista.
Fa male dover ricominciare dal principio, far conto solamente sulle nostre forze, senza poterci affidare all’amorevole cura di chi pensavamo fosse il nostro compagno/a di vita.
La sofferenza d’amore ci costringe a guardare in faccia debolezze e fragilità: non abbiamo più aspettative a cui far riferimento, siamo soli.
Ed è qui che si accende un faro nella nebbia e quelle che all’inizio sembravano sfide impossibili da superare diventano uno strumento prezioso per ripartire. Non c’è più la dimensione di coppia, ma un’individualità da ritrovare un po’ alla volta.
Assumersi le proprie responsabilità è l’unico modo per rinascere e trasformare la sofferenza d’amore in una nuova risorsa, che ci fa crescere e soprattutto ritrovare.
L’amore coinvolge, ferisce ma insegna sempre e comunque, anche quando l’abbandono bussa alla nostra vita. Da qualsiasi prospettiva lo si voglia guardare, è un dono prezioso di cui avere cura e non mi riferisco solamente alle dinamiche di coppia, ma anche alla relazione che abbiamo con la nostra individualità. In questa vita siamo chiamati ad essere e non soltanto ad apparire in base al giudizio di qualcun altro.
Per questo dobbiamo ricordarci di esistere e di ricostruire i cocci della nostra individualità. Non ci sono maschere, non ci sono discussioni o confronti, ma soltanto amorevole gentilezza e ascolto.
Come superare la sofferenza d’amore?
Il bene e il male, l’amore e il dolore, l’individualità e la dipendenza si intrecciano in un viaggio introspettivo che non ha mai fine, o almeno così dovrebbe essere.
Se il fine è migliorare la relazione che abbiamo con noi stessi, sono l’ascolto e il non giudizio a dover trovare spazio nella quotidianità. Ma tutto questo non è semplice o immediato.
Richiede tempo ed esplorazione, ricerca e dedizione, fino a quando il muro di difesa non lascia spazio al dialogo interiore.
Per aiutarti a superare la sofferenza d’amore vi è una sola strada da percorrere e l’ipnosi potrà rendere il tuo viaggio meno lungo e tortuoso. Se ancora non mi conosci, mi chiamo Michele Guandalini e sono uno psicologo e psicoterapeuta con sede a Bologna.
Grazie all’ipnosi ti aiuto a ritrovare te stesso, liberandoti dagli schemi invalidanti del passato, restituendoti la libertà di cui hai bisogno. Per richiedere un appuntamento puoi scrivere una e-mail a guandalini.michele@gmail.com. E ricordati sempre che non sarai solo nel dolore, potrai contare sul mio supporto e su te stesso, non appena riprenderai le redini della tua vita.